La popolazione svizzera si è espressa chiaramente contro l’introduzione di un rigido freno ai costi. Questa decisione permette di mantenere un accesso universale a cure di qualità in Svizzera. Il prossimo passo è quello di lavorare insieme per migliorare il sistema sanitario ed evitare future riduzioni delle prestazioni.
L’introduzione di un freno ai costi sarebbe stato particolarmente dannoso per le cure ai pazienti.
Contrariamente a quanto promesso, i costi non sarebbero diminuiti, ma ai pazienti sarebbero stati negati dei trattamenti necessari. Vincolare i costi dell’assicurazione malattia di base all’andamento dell’economia avrebbe avuto come conseguenze un razionamento delle prestazioni e un allungamento dei tempi di attesa. La popolazione ha voluto evitare questo scenario. Philipp Luchsinger, Presidente dei Medici di famiglia e dell’infanzia Svizzera: “La popolazione ha voluto respingere chiaramente questo attacco al nostro sistema sanitario. Questa decisione mi solleva.”
Rischio di un’offerta delle cure insufficiente
Sostenitori e oppositori si sono sempre trovati d’accordo su un punto: le cure di base e la collaborazione tra le differenti professioni sanitarie devono essere rafforzate e su questo punto si può ora costruire. “Dobbiamo agire subito per evitare il rischio di cure insufficienti” ha sottolineato Philipp Luchsinger. Una buona assistenza sanitaria di base permette di risparmiare sui costi e contribuisce a offrire cure basate sui bisogni. Un miglior coordinamento delle cure aumenta la qualità e migliora parallelamente l’efficienza.
Nella sanità è tuttavia la penuria di personale qualificato con conseguente rischio di fornire cure insufficienti che rappresenta il rischio più importante nel breve termine. Purtroppo questa problematica è ancora troppo poco riconosciuta da parte della politica. Nel settore ospedaliero la mancanza di personale infermieristico porta regolarmente alla riduzione dei posti letto. Nel settore ambulatoriale, oltre alla mancanza di personale infermieristico, vi è un’evidente penuria di medici di base, pediatri e psichiatri: uno studio su tre non è già in grado di accettare nuovi pazienti.
Ci attendono importanti riforme
Il sistema sanitario è complesso e molto frammentato sia in termini di organizzazione che di regolamentazione. I numerosi intermediari assorbono risorse importanti e l’ampia varietà di richieste porta talvolta a una regolamentazione eccessiva che aumentano il carico burocratico. Quello che occorre non è una nuova ulteriore regolamentazione, ma la volontà da parte di tutti gli attori – politici compresi – di avvicinarsi gli uni agli altri. Necessitiamo di soluzioni basate sulla collaborazione e di una regolamentazione più snella. Esistono numerose opportunità per andare in questa direzione. Ad esempio delle tariffe eque e aggiornate o il passaggio dai trattamenti stazionari a quelli ambulatoriali. Un minore numero di pernottamenti in ospedale permetterebbe di risparmiare sui costi, è nell’interesse del paziente ed aiuterebbe a contrastare la carenza di personale specializzato richiedendo meno turni di notte.
Coordinamento
Marco Battaglia, Coordinamento Svizzera italiana
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